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Visualizzazione dei post da 2019

Profondo rosso

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Non lo so come si chiamano gli addetti ai prelievi di sangue, forse "addetti ai prelievi di sangue". Fatto sta che credo di essere un problema per questa categoria di infermieri. Perché le mie vene non si vedono, e quando devo fare un prelievo....uhm...sono dolori. In realtà non sempre. Perché spesso trovo chi non fa una piega e mi rassicura dicendo: "le vene non si devono vedere, ma sentire" e beccano al primo colpo. Ogni tanto trovo chi, invece, sbianca e chiama soccorsi presso la collega più esperta, più...rabdomante, non so.... Poi c'è chi - lo stesso -non fa una piega e comincia a giocare a freccette con le mie braccia...tanto, prima o poi, capiterà la botta di culo... L'altro giorno m'è capitato per la prima volta un poverocristo che non ha desistito, pur sbiancando alla vista; ha osservato tutte e due le braccia mi ha fatto sdraiare mi ha messo in posizioni da kamasutra del prelievo, ma alla fine ce l'ha fatta, al primo buco! Dopo circa 15 min

23/5/1992 Quando esplose la nostra Speranza

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"Le loro idee cammineranno sulle nostre gambe"; "La mafia verrà distrutta grazie al vostro sacrificio"; "Voi non siete morti, vivrete in eterno", "Lo Stato è più forte della mafia". ..Continuo?  A guardarli adesso sembrano slogan semivuoti, ma all'indomani delle macellazioni di Falcone e Borsellino mi ci appesi disperatamente. Quella del 92 fu l'estate che mi fece diventare adulto, che mi fece assaggiare il "Dolore" con la D maiuscola e la Disperazione con la D ancora più maiuscola. Non ero nient'altro che un siciliano onesto, come tantissimi altri. Mi ricordo molte persone arrabbiate e piangenti come me. Quello che faceva male era l'impotenza assoluta. Io tra l'altro sopra quel tritolo ci passai, perché qualche giorno prima (era già piazzato) ero andato in aeroporto, distante un centinaio di Km, ad accompagnare il mio cuore sopra un aereo. In questo milione di anni bisogna ammettere, senza alcuno slancio di gratit

Il fascino e la Storia del Duomo di Cefalù per me e per J.J. Norwich battono Monreale

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Ammirando le cattedrali di Cefalù e Monreale - facenti entrambe parte dell'itinerario UNESCO con altri monumenti esistenti a Palermo - è normale fare un confronto tra le due realtà. Nella maggior parte dei casi la bilancia pende dalla parte della seconda. Probabilmente perché è un monumento pienamente completato e compiuto.  Io, insieme ad una qualificata e numerosa minoranza, invece, non abbiamo dubbi: è il duomo di Cefalù a primeggiare.  Perché? Proprio perché è incompiuto; perché è testimonianza dell'entusiasmo di un Re (Ruggero II) che stava ancora costruendo  - dal nulla - un Regno da favola; perché al suo interno ed esterno si notano degli slanci verticalistici grandiosi, forse alla base della nascita dello stile gotico; perché nel monumento cefaludese sono contenuti gli stilemi di una realtà nascente.  Monreale, edificata più tardi per volontà di Guglielmo II, è testimonianza di un regno maturo e molto prossimo ad un inatteso disfacimento: un monumento sepolcrale,