Post

Visualizzazione dei post da 2015

Vecchioni - Sicilia: Vuci a san Siro

Immagine
Arriva Roberto Vecchioni, e dice certe cose sulla Sicilia, parla di "razza siciliana", parla di "Isola di merda" perché a Palermo c'erano auto parcheggiate in tripla fila, e "400 persone su 200" (?) senza casco, ecc... Io all'inizio, quando la notizia era un po' vaga ho pensato che si trattasse di un caso di "Forse non lo sai ma pure questo è amor", e l'ho pure un po' difeso. Ma poi...visto che ho saputo i dettagli; visto che il discorso pronunciato in quell'Aula magna di Ingegneria, dove mi laureai, non mi convinceva per niente; visto che quelle parole avevano dato la stura al luogocomunismo più becero, insito in gran parte degli italiani...basta, ti rispondo. I ntanto tu vieni da Milano. Dove tutto quel tantissimo in fatto di servizi, infrastrutture, ecc... c'è perché lo Stato ha investito un sacco di soldi in quella zona piuttosto che al Sud, ad esempio: questo non scordiamocelo mai. Forse, dunque, quelle auto in t

il mio amico siriano

Scritto qualche mese fa: Da qualche giorno ho un amico siriano. Si chiama F. Cose che possono capitare, prendendo un treno per il “Continente” da una stazione siciliana. Entrato nello scompartimento del vecchio Intercity, che Trenitalia offre agli isolani come massima espressione di qualità, ho trovato questo ragazzo con aria un po’ stralunata e leggermente preoccupata. Ai miei convenevoli ha risposto pregandomi di parlare in inglese, perché non conosceva l’italiano. Il suo aspetto era curato, i tratti somatici e la carnagione non mi suggerivano risposte precise sul suo Paese di provenienza. Poco male, visto che dopo pochi istanti me l’ha comunicato spontaneamente: “I’m from Siria: Damasco”. Ed è stato abbastanza scioccante, quanto chiarificante, per me, apprenderlo. Avevo di fronte uno cui la Storia era passata addosso con un carro armato. A scanso di equivoci, F. aveva un regolare biglietto a prezzo pieno, ed una coincidenza a Napoli per recarsi a Milano, da dove poi si sarebb

Fescion Post (Che la donna vuole l'uomo nudo)

Immagine
Care femmine,  ma sto pover'omo, come lo volete vestito? Perché a leggere, a sentirvi spatuliàre, a vedere le vostre espressioni sui più variegati fototipi di masculu estivo non vi sta bene niente. Quello che mi ricordo è quanto segue:   NO ASSOLUTO: - Calzini bianchi corti (titolo geniale di questo blog) - Pinocchietti (giusto) - il 99% dei tre tipi di sandali per uomo in commercio - Scarpe colorate - Camicie fantasia - Camicie unica tinta - Fantasmini  - Cappellini - Occhiali da sole a goccia NO: - Pashmina unica tinta vivace o a fantasia - Infradito di qualsiasi tipo - Giubbotti stile tecnico/motociclistico - Sahariana - Scarpe stile Merrel - Giacca e cravatta - l'1% dei tipi di sandali per uomo in commercio - Polo col bavero alzato (giusto) SI - Giacca senza cravatta Rimango in trepidante attesa di suggerimenti riguardo alla terza categoria. Nel frattempo io mi metto i pantaloncini ed esco (Ché i calzini li ho già...)                    

Meches 1

Immagine
C'è caldo, ma altrove ci sarà freddo. Ha vinto il NO greco, ma non ho ancora capito come si scrive. Non ho visto servizi televisivi su come difendersi dal caldo, che è il primo modo per difendersi dal caldo. Sto rincoglionendo a sentire una canzone di Malika Ayane che ha il testo sbagliato, ma mi piace, senza fare sul serio. Morirò per insofferenza a tutto, nella migliore delle ipotesi. Questa cosa che tutti parlano di tutto non è buona: ci vorrebbe una patente. A inizio anno avevo scritto che avrei quasi abbandonato facebook per tornare al mio caro blog: avrò scritto tre post, compreso questo. Non riuscirò mai a far capire che....lasciamo perdere, per l'appunto. Ultimamente vado spesso a nuotare perché mi fa sentire vivo e in forma: dura da ben due mesi ed è assurdo che non odi già il nuoto l'acqua il cloro e i coliformi fecali. Graziano Delrio è uno degli uomini politici che ammiro meno *. Mi ha commosso la storia tra Marina Abramovic e il suo ex fidanzato Ulay

Separati alla nascita? Beppe Fiorello vs Gonzalo Higuain

Immagine

Quello che volete voi

Ma non sarebbe più comodo essere sempre accomodante? Non arrabbiarsi per le ingiustizie/iniquità? Farsi scorrere un po' tutto addosso? Tante persone sono così e vivono una vita tranquilla, con l'unica cura di non perdere mai l'equilibrio. Io non lo sono mai stato, accomodante. E non sono mai stato neanche il Bruno Vespa, o, meglio ancora, il Fiorello della situazione. Professionisti bravissimi a cavalcare onde emotive, e a non scontentare mai il guidatore di turno, arruffianandoselo, ma sempre strizzando l'occhio al resto del mondo. Io così dovevo essere, proprio così. E invece fra un po' c'ho l' ulcera 

Rubrica separati alla nascita

Immagine
Sottopongo alla vostra attenzione la somiglianza del costituzionalista messinese Michele Ainis col cantautore di Carate Brianza, Roberto Vecchioni:

Quando esistevano i parrucchieri in Siria

Immagine
Leggiucchiando su internet vedo che Il Sole 24 ore dà la notizia che i curdi avrebbero scacciato i terroristi dell'ISIS da Kobane. Questa notizia, che spero vera, mi ha fatto ricordare quando, qualche mese fa, mi imbattei nel mio amico siriano. Per la verità non lo conoscevo, e mi dava un senso di fastidio imbattermi in una persona che era stata per qualche settimana ospitata in uno dei centri profughi della mia mai abbastanza gratificata Sicilia. Eppure, a poco a poco, durante un lungo viaggio in treno verso il Nord, ci siamo conosciuti, aperti, voluti bene come veri amici. Grazie a lui ho saputo cose sorprendenti: che in Siria c'erano i parrucchieri, che a Damasco ogni tanto piovevano delle bombe e moriva qualche tuo amico, che si stava abbastanza bene da quelle parti, prima, con l'altro Assad. Di tutto questo ne è venuto fuori un breve racconto che spero di far pubblicare su qualche periodico; oppure su questo blog. W la civiltà!                                      

Io, la Prima Pagina di Repubblica e la mia felicità triste

Immagine
Da oggi i miei Telex saranno sulla Prima Pagina di Repubblica Palermo. La mia mini rubrica satirica, che da tanti anni è sul quotidiano con cadenze cervellotiche, si istituzionalizza e mi riempie di responsabilità. Sono cambiate tante cose da quando - una dozzina di anni fa - cominciai a bazzicare dalle parti di via principe di Belmonte, presentandomi con una mia lettera che il quotidiano romano aveva pubblicato, con Augias che mi riempiva di complimenti, scrivendo che il mio modo di scrivere gli ricordava Camilleri e Brancati!  Dedico questo bel traguardo a due persone che, da quando non ci sono più, sono sempre con me: mia sorella Maria e mia madre. Con tutto l'amore possibile

Castro caro

Immagine
A me di Fidel Castro (che è vivo, forse, e lotta insieme a non so chi) rimane una certa simpatia per la figura marzialmente dignitosa, ma un po' buffa. Ma non è mai stato uno stinco di santo, Fidel. L'altra cosa che mi viene in mente, sono le esecuzioni di gente che se ne voleva andare da Cuba (il pueblo) e, ancora di più, quella del generale Arnaldo Ochoa Sanchez, fatto impiccare (o fucilare) dal nostro, per oscuri motivi di turbamento della sua leadership (e della vice-leadership del fratello Raul) nel remoto 1989 link Poi io buongiorno e buonasera con lui, eh?! Non chiedetemi altro

Silenzio

                           [Versione strumentale]

Pino Daniele e noi che non capiamo

Immagine
La morte di Pino Daniele sgomenta, perché fa capire quanto noi esseri umani siamo convinti di poterla senz'altro scongiurare, finché vecchiaia non sopraggiunga ed anche ben oltre. Sempre, quando si tratta di personaggi famosi. Quasi, negli altri casi. E allora polemiche sui soccorsi, che non sembrano fondate, e via gridando. Il fatto è che Pino era seriamente malato da tantissimi anni, ed era pieno di bypass e accidenti vari. 59 anni sono pochi, oggigiorno, per morire, eppure è capitato. Perché non sta scritto da nessuna parte che moriremo vecchi. Semplicemente con la morte bisogna essere sportivi, è quello che ho imparato in questi ultimi mesi in maniera indelebile sulla mia pelle  metodicamente martoriata. Altrimenti non sopravvivi...

Norman e il giornalismo

Immagine
Ma le notizie, i giornalisti i premier i parlatori in tv e in radio, non potrebbero darle/commentarle senza quella prosopopea enfatica che fa di un omicidio un delitto del secolo, di una operazione di salvataggio in mare una sorta di miracolo che mai nessuno nella storia aveva compiuto prima? Mi riferisco al trattamento mediatico del naufragio della nave Norman Atlantic, per il quale si è tentato di fare un parallelo abbastanza sghembo con quello della Costa Concordia: tra Giacomazzi e Schettino. Penso che questa vicenda sia paradigmatica di quanto la stampa italiana sia messa male. Di quanto la verità dei fatti non sia più alla base della descrizione di ciò che accade, ma piuttosto prevalgano le logiche di spettacolo, più un certo folklore giornalistico tipico di questi tempi assolutamente disperati. Buon anno