La storia del bambino che amò chi non poteva

Era un bambino abbastanza peculiare...da piccolo. Una delle sue capacità era quella di riuscire a seguire, con tutta l'attenzione del caso, film anche molto pesanti. Non dimenticherà mai la prima volta che vide "Via col vento", che lo avvinse per un sacco di motivi, mai rinnegati nemmeno da adulto. Ma uno primeggiava di gran lunga su tutti gli altri: si era castamente innamorato di Vivien Leigh, la miss Rossella (pronunciato in quel modo che a voi tutti verrà alla mente) della pellicola. A tarda sera andò a letto col ritratto della sua eroina stampato davanti agli occhi, e con quell'insonnia felice da innamorato novello. L'indomani mattina, la prima cosa che fece fu quella di raccogliere tutte le notizie possibili sulla sua fidanzata mentale, a cominciare dall'anno di uscita del film. Rabbrividì nel leggere "1939". La sua Vivien doveva avere un numero per lui incalcolabile di anni. Pianse calde e segrete lacrime nel rendersi conto che il suo sogno d'amore cozzava contro l'ostacolo più duro di tutti, il tempo. L'attrice, venne poi a sapere, era addirittura morta parecchi anni prima che lui nascesse, ma ciò non aveva molta importanza, ormai.
Ogni volta che rivedo quel capolavoro penso a quel bambino prima speranzoso poi disilluso, alla sua triste e segreta storia d'amore, disvelata adesso su un blog semi-abbandonato, da me, che fui lui. E lo accarezzo.

Commenti

  1. che tenero...
    Io, per fortuna e per la salvezza di Mononeurone, non mi sono mai innamorata di personaggi famosi.
    Questo mi ha salvaguardata dalla disillusione e dal dolore dell'impossibile quando diventa oggettivamente tale.
    Posso accarezzare quel bambino anch'io?

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

L'Italia e il suo inconfessabile razzismo sul Ponte

Sicilia - Regione a statuto speciale virtuale

Sondaggio sul mio libro con premio