L'Italia (in) marcia...

Un concetto che non è di dominio pubblico. Quando si rinfaccia ai meridionali di non eleggere una classe politica adeguata, come se eleggendo una classe politica anche perfetta si risolvessero tutti i problemi, è ingenuità o un pulirsi la coscienza a buon mercato. Non funziona così, in Italia. E io ci ho messo una quarantina d'anni per capirlo. L'Italia è in realtà un Paese infame, che basa la ricchezza della parte più sviluppata (da Roma in su) sulle privazioni imposte a quella più in ritardo. È così. Lo dicono tutti gli indicatori che da una ventina d'anni abbiamo, grazie all'allora premier Ciampi, nei Conti Pubblici Territoriali. Lo dicono i fondi europei, da sempre usati come sostitutivi dei fondi nazionali e non - come chiedono l'Europa e il buon senso - come addizionali. Lo dicono le infrastrutture inesistenti sotto Napoli. È il sistema che è marcio. Sono i media ad essere marci. È Confindustria ad essere marcia. È il sindacato ad essere marcio. Il Mezzogiorno deve solo trovare un buon giudice a Berlino (o a Bruxelles)



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