Sicilia - Regione a statuto speciale virtuale

 Quando qualche siciliano si indigna per il trattamento ricevuto storicamente da parte dello Stato italiano, tra le tante reprimende (spesso in buona fede), si sente rispondere: "Eh, ma i vostri politici", "Eh, ma voi siete a Statuto speciale", "Eh, ma voi votate male"!!!! 

Come detto, sono risposte spesso in buona fede. Perché gran parte degli italiani (e dei siciliani) sono convinti che la Sicilia sia una regione a statuto speciale, che le consente di trattenere tutte le tasse riscosse all'interno dei confini regionali e di avere tanti privilegi e competenze su tutte le materie. Bene, NON E' COSI'! E non lo è MAI stato. 

Bisogna infatti gridare ai quattro venti che la Repubblica italiana ha di fatto truffato con destrezza i siciliani, ricomprendendo dentro la Costituzione in vigore dal 1948 il previgente Statuto siciliano, ma senza mai dare piena attuazione a questo strumento, non avendo furbescamente redatto i decreti attuativi su moltissimi articoli (che rimangono quindi inefficaci). Molti altri sono stati nel tempo modificati (spesso totalmente stravolti), guarda caso quelli di natura economica, modificati sempre e solo in favore dello Stato, con procedure discutibili. Bisogna inoltre precisare che lo Statuto assegnava alla Sicilia competenza legislativa sulle materie elencate all'Art. 14, che pur essendo in numero di 17 possono considerarsi abbastanza limitate. Quindi, quando ad esempio si accusa la Sicilia di non avere una rete ferroviaria interna degna nonostante lo Statuto, si deve sapere che lo Statuto non assegnava quella attribuzione né tanto meno i soldi per quel compito! Queste cose le sanno veramente in pochissimi, poiché i siciliani stessi hanno un complesso d'inferiorità storico nei confronti dell'Italia, credendo a scatola chiusa a tutte le menzogne che da 160 anni sono state propalate riguardo a "politici", "voglia di lavorare", "inferiorità", "fiumi di denaro ipotetici investiti sul Sud e Isole", ecc... 

Nel dibattito sull'Autonomia differenziata in atto da qualche tempo in Italia, molte bugie sono giocoforza state smascherate e, grazie anche a nuovi strumenti (come i conti pubblici territoriali dello Stato voluti una ventina di anni fa da Carlo Azeglio Ciampi), le sperequazioni sui trasferimenti ordinari dello Stato che premiano sempre e solo le regioni del Nord Italia sono oramai dati incontestabili. Come quelli sugli investimenti in infrastrutture, sempre sbilanciati a favore delle già ricche zone da Roma in su. Ecco, io mi aspetto che adesso si faccia chiarezza anche sullo Statuto Siciliano INAPPLICATO, perché ci vuole Giustizia per un popolo trattato come colonia dalle lobby dell'attuale Italia continentale del Nord che, 160 anni fa, fece una guerra d'invasione e la chiamò "Unificazione"



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