Cesare Battisti: presi in giro dal Brasile


La mancata estradizione dell'ex terrorista in Italia ha tanti padri: certi intellettuali francesi, che avendo da vincere la loro noia esistenziale, si sono dedicati alla causa più sbagliata di tutte; un certo ideologismo sottotraccia, nefasto e distruttore; il poco credibile governo italiano e la sua poca energia e competenza; l'ex presidente del Brasile Luis Inacio Lula da Silva, che ha giocato al gioco delle tre carte fino all'ultimo giorno del suo mandato per poi disattendere la sentenza della Corte Suprema del suo Paese; il nuovo presidente, Dilma Roussef, che prima ha dichiarato la propria favorevolezza all'estradizione per poi lavarsene le mani.
Da questa vicenda il Brasile non ne esce bene, ai miei occhi almeno, ma anche a quelli del nostro presidente, Napolitano, che ha usato parole sagge quanto pesanti. Adesso c'è da sperare nella Corte dell'Aja, anche se ormai siamo alle illusioni: il buon Cesare è già libero, e magari già confortato dalle braccia della giallista Fred Vargas o da quelle del nullacapente Bernard-Henri Lévy o dalla felice puerpera Carlà. Buon divertimento

Commenti

  1. A proposito, chissà come sta la depressissima ex Br Marina Petrella, che Nicolas Sarkozy non volle estradare in Italia nel 2008 per motivi umanitari.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

L'Italia e il suo inconfessabile razzismo sul Ponte

Sicilia - Regione a statuto speciale virtuale

Sondaggio sul mio libro con premio