23/5/1992 Quando esplose la nostra Speranza

"Le loro idee cammineranno sulle nostre gambe"; "La mafia verrà distrutta grazie al vostro sacrificio"; "Voi non siete morti, vivrete in eterno", "Lo Stato è più forte della mafia"...Continuo? 
A guardarli adesso sembrano slogan semivuoti, ma all'indomani delle macellazioni di Falcone e Borsellino mi ci appesi disperatamente. Quella del 92 fu l'estate che mi fece diventare adulto, che mi fece assaggiare il "Dolore" con la D maiuscola e la Disperazione con la D ancora più maiuscola. Non ero nient'altro che un siciliano onesto, come tantissimi altri. Mi ricordo molte persone arrabbiate e piangenti come me. Quello che faceva male era l'impotenza assoluta. Io tra l'altro sopra quel tritolo ci passai, perché qualche giorno prima (era già piazzato) ero andato in aeroporto, distante un centinaio di Km, ad accompagnare il mio cuore sopra un aereo.
In questo milione di anni bisogna ammettere, senza alcuno slancio di gratitudine, che lo Stato ha fatto molto per combattere e quasi vincere quell'altro pezzo di Stato che era Cosa nostra...Non sto neanche a descrivere di quanto è migliorata la situazione in Sicilia, a partire dai siciliani stessi che fermamente si ribellarono.
Oggi è il giorno della Commemorazione, delle navi della legalità, dei discorsi retorici delle istituzioni retoriche, delle baruffe, delle miserie, dello sgomitare per mettersi a favore di telecamera, dei tweet ipocriti celebrativi. Beviamo questo amaro calice ricordandoci di Borsellino, di Falcone, delle loro scorte, di Francesca Morvillo, immolati senza un perché che oggi sia stato pienamente decifrato, e - penso - che mai lo sarà. Piangiamo lacrime asciutte ma pesantissime.

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