Un Massimo Puleo d'antan lettore su Repubblica PA

Le lettere
04 settembre 2002 —   pagina 15   sezione: PALERMO
Una cena per un biglietto
Alla stazione ferroviaria di Cefalù tento una prima volta di acquistare un abbonamento, ma non ci riesco, perché il bigliettaio è intento a parlare al telefono e dopo aver finito scompare nel nulla. Nessuno protesta. Desisto. Torno alla carica un’oretta dopo: il bigliettaio c’è, e non parla al telefono. Aspetto il mio turno. Una persona molto gentile mi chiede se devo prendere il treno in partenza per, eventualmente, cedermi il posto nella fila; rispondo che non ho urgenza e ringrazio. Nel frattempo c’è una nuova telefonata, breve per fortuna. Quando arriva il mio turno mi sbrigo immediatamente, ma dimentico le chiavi e di farmi dare un secondo biglietto. Lo faccio presente al bigliettaio dietro al vetro, ma non finisco la frase ché questo tizio mi chiede «rispetto per le persone in coda». LUI! La prossima volta che un impiegato Fs mi farà un biglietto minimo lo inviterò a cena per sdebitarmi.

           Massimo Puleo 

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